L’uomo per quanto si sforzi non riesce ad avere una mente razionale e meccanica, al contrario, tutti i fattori mentali possiedono delle caratteristiche uniche che influenzano totalmente le esperienze e la lettura della realtà che diventano così interpretazioni strettamente soggettive. La riflessione su questo aspetto fondamentale, porta a considerare che tutti i cambiamenti di percezione e di interpretazione degli accadimenti dipendono in realtà dal mondo interno all’essere umano, assoggettato alla predisposizione mentale nell’istante in cui un determinato accadimento prende forma.Il Buddha dice “Tutti i fenomeni sono preceduti dalla mente. Quando la mente è compresa, tutti i fenomeni sono compresi” (Santideva, 1961).
La tradizione buddista ha strutturato una mappa precisa delle rappresentazioni mentali e del suo funzionamento, e intorno a questi assunti ha elaborato le vie per il cambiamento, formulando tecniche finalizzate al controllo dell’individuo sui propri mutamenti. La Mindfulness letteralmente “Sati” in lingua pali vuol dire “consapevolezza”, la consapevolezza momento per momento del proprio presente senza giudizio. La Mindfulnessrappresenta l’intervento di tradizione buddhista più completo ed efficace, il più antico, e nello stesso tempo più rivoluzionario. Il cuore degli interventi è basato sulla consapevolezza, uno stato che porta in sé una grande forza, e l’attenzione, che è consapevolezza focalizzata, è ancora più potente. Il divenire semplicemente consci di ciò che ci accade è il punto di partenza dal quale partire per liberarci dalle preoccupazioni e dalle emozioni difficili.
Mindfulness si trova nel silenzio profondo, nella quiete e nell’apertura del cuore. Questi processi sono derivanti dalla profonda consapevolezza del momento presente scevra dal giudizio, maturata nel dialogo interiore con se stessi in modo diretto. Migliorare la relazione con il proprio Sé comporta migliorare la relazione con tutto quello che circonda l’individuo e con le altre persone. L’interesse per questa diversa visione dell’uomo e della vita scaturisce dalla presa di coscienza, che per quanto le scienze e le metodologie terapeutiche da esse derivate siano basate su studi rigorosi e osservazioni empiriche, c’è l’esigenza di integrarle con approcci che diano valore alle componenti innate dell’essere umano. Queste componenti possono essere ricercate nell’accettazione dell’esperienza, nel pensiero, parola e atto compassionevole verso ogni forma di sofferenza compresa la propria. Nell’essere capaci di auto-osservarsi senza formulare giudizi, nel comprendere che la mente può essere testimone delle sue manifestazioni e da questo conoscere la propria natura.
Nella psicologia buddhista uno dei parametri più importati è il singolo istante della mente, ognuno di essi ha caratteristiche differenti ed ha il potere di influenzare la nostra visione delle esperienze e della realtà. Proprio per questa ragione i motivi che determinano i cambiamenti in ognuno di noi non sono gli accadimenti del mondo esterno quanto la qualità del nostro stato mentale e della nostra coscienza.
Attraverso la meditazione si può arrivare a controbilanciare gli stati mentali negativi portando tranquillità e serenità. E’ importante trasformare i fattori mentali che creano dolore se si vuole raggiungere un profondo stato di serenità e amorevole gentilezza verso tutte le forme di vita.