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UNA FOCA PER L’ALZHEIMER E NON SOLO

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In un progetto che avevo presentato al Besta per l’accoglienza e il trattamento delle disabilità, insieme a tutta una serie di tecniche di training cognitivo e affettivo, avevo inserito metodologie che comprendevano varie attività mirate al miglioramento psico-motorio di persone  affette da  patologie, che colpiscono, a vario grado e in modo differente, la relazione tra cervello e movimento.

Sappiamo quanto sia importante l’affettività nella vita di ognuno di noi; in chi soffre di questo tipo di disagi  l’aspetto affettivo-emozionale dell’esistenza è davvero fondamentale, è la causa precipua di sviluppo di  motivazioni e di stimolo a compiere movimenti per loro molto complessi .

Per questo ho inserito nel progetto la pet-therapy,  credo moltissimo in questo “canale” terapeutico perché tra persona e animale si instaurano dei linguaggi muti che hanno un grande potere comunicativo e trasformativo.

In determinate situazioni l’interazione con un animale, l’accudirlo, il coccolarlo, o semplicemente l’avvicinarlo, risulta difficoltoso se non addirittura impossibile.

L’AIST (Advanced Industrial Science and Technology) di Tokyo ha messo  a punto un progetto  che si è rivelato vincente, una foca robot   chiamata “PARO”.

Questa bellissimo cucciolo di foca bianca equipara in tutto e per tutto l’animale in carne ed ossa.

Questo cucciolo robot è una svolta nelle terapie non farmacologiche utilizzate per i malati di Alzheimer e di demenza senile e nelle terapie psico-motorie di tutte le fasce d’età.

Alla doll-therapy , dove si utilizza una bambola speciale si aggiunge così anche la robot-therapy, con il cucciolo di foca artico Paro. Queste tecniche permettono di risvegliare emotività, attenzione e motivazione in tutte le persone di qualsiasi età che hanno difficoltà a relazionarsi con il proprio ambiente. L’accudimento, l’interazione affettiva, il tocco, la sola loro presenza rendono questi surrogati uno strumento estremamente valido per stimolare l’affettività, la cognizione, il rilassamento e la trasformazione di comportamenti aggressivi noti nelle demenze.

La doll-therapy e la robot-therapy sono metodologie che si possono utilizzare con successo anche per le terapie domiciliari. E’ sicuramente un valido apporto a chi, in casa, deve accudire  persone con patologie che causano danni cerebrali e motori, in quanto è riscontrato che nell’interazione con la bambola o il cucciolo di foca, le persone si lasciano accudire molto più volentieri e risultato maggiormente ben disposte e rilassate.

Foto di proprietà di: multimedia.lastampa.it

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