Il mio sogno finisce all’alba.
I timidi bagliori ne confondono i contorni
e rimandano il copione a una notte futura.
Nato sotto le stelle cobalto,
muove i suoi passi nella quiete dell’abbandono.
L’anima sostituisce l’azione agli occhi
e sinuose figure nascono.
Una volontà non riconosciuta decide per noi
così, sul palcoscenico dell’onirico mondo,
recitiamo un copione non nostro.
Attori di speranze parlate
riempiamo l’aria di suoni muti.
Chi dice che il buio fa paura?
Mi spaventa di più l’inutile attesa di un abbraccio,
e un amore che non trova meta.
Nel sogno chiamato Vita,
giorno dopo giorno, passo dopo passo,
cucio a questo incanto la sua anima
sì che questa unione mi mostri il suo significato.
Poesia di Romana Prostamo raccolta 2014