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L’Ayurveda nella preparazione allo sport e al trattamento delle lesioni sportive.

Movimento e sport.

Per chi vuole praticare sport  è molto importante dedicare attenzione alla preparazione del corpo ad affrontare lo sforzo fisico in modo funzionale, diventa essenziale quando si ha in programma un’intensa attività che richiederà altrettanto allenamento psico-fisico

E’ bene non sottovalutare questo passaggio se non  ci si vuole trovare bloccati a letto con quello sgradevole dolore causato da un surplus di acido lattico, o con le articolazioni infiammate o peggio.

Allenamento e trattamenti mirati predispongono i muscoli al rilassamento, accentuano l’elasticità deii tendini, fanno si che le articolazioni  siano maggiormente lubrificate.

L’Ayurveda tonifica, rilassa e rende elastici i tessuti.

Allo Spazio Nerudo abbiamo elaborato un trattamento ayurvedico con basi scientifiche per aiutare gli sportivi e gli atleti a ottenere vigore  e tono., ad esempio Il Panchakarma e il Pathu Swedana,  che hanno azione disintossicante,  in cui vengono utilizzate erbe specifiche come le foglie di Aloe Barbadensis e l’estratto dai semi di Pomgamia Pinnata ed oli caldi medicinalia base di Moringa Oleifera e Asparagus Racemosus.

Una di queste pratiche è l’uso del Tandulodaka, l’acqua in cui è stato lavato il riso per 4 volte e poi messo a bagno per 9 ore. In questo liquido ricco di sali minerali e amido immergiamo fasce di cotone che vengono sucessivamente applicate su parti specifiche del corpo . A quest’acqua vengono tradizionalmente attribuite particolari proprietà antifiammatorie e lenitive, il Muriabyangam, per lavorare sulle articolazioni  e il sistema muscolo-tendineo che aiuta a sbloccare le contrazioni e le tensioni.

Medicina antica, tecnologia moderna al servizio delle attività sportive.

Negli anni che ho passato in India a lavorare nell’ospedale di Leh ho avuto l’opportunità di collaborare con medici ayurvedici del luogo, e con i medici amci della tradizione tibetana.   l’ulteriore opportunità di partecipare al programma dell’Università di Nuova Delhi riguardo all’approccio ayurvedico alla riabilitazione neuromotoria mi ha insegnato molto sulla ricchezza  terapeutica della medicina indiana.

Grazie a queste collaborazoni ho lavorato   su un approccio integrato e innovativo per il trattamento delle lesioni.

 Le  tecniche moderne di diagnosi scientifica e gestione dei principi della medicina sportiva,  l’uso di fitoterapici ayurvedici di nuova generazione e trattamenti specifici risultano essere benefici sia nella prepazione atletiche sia nei casi di: lesioni come gomito del tennista, dolore al tallone (fascite plantare, sperone,  sindrome di haglung,  tendine d’Achille, tenosinovite, danno all’inguine, tendinite rotulea, tendinite sovraspinata.

Risultati.

Molte condizioni chirurgiche come la rottura del menisco, della cuffia dei rotatori, del legamento, la frattura del condiloide la  lussazione della rotula, della spalla, possono essere trattati efficacemente con le manipolazioni dell’Ayurveda, così come il dolore alla schiena, al collo a causa della malattia del disco intervertebrale,

Possono essere trattati e recuperati in buona parte  in un lasso di tempo più breve con il metodo integrato anche disagi fisici come il rigonfiamento del disco, il prolasso, la protrusione.

Per prenotare il tuo consulto telefonaci al 333.7642474, oppure scrivici a info@nerudo.eu

 

 

tre simboli

Ayurveda, l’Arte medica dell’antica India

La visione del particolare come  rappresentazione del Tutto.

L’India, nella sua visione della vita ha sempre considerato la realtà parte di qualcosa di molto più grande. Ogni “sistema” sia esso: l’Uomo, la Natura, la Terra, o l’Universo è percepito in  costante dialogo e in silenzioso interscambio con gli altri “sistemi”.

Su queste premesse sono state fondate le arti curative indiane più di 5000 anni fa, così ha preso forma l’Ayurveda, arte terapeutica le cui testimonianze sono state rinvenute negli antichi testi sacri “Veda”. Lo scopo è l’armonizzazione delle caratteristiche peculiari dell’individuo con l’ambiente in cui vive, in una continua relazione con le parti del Tutto, inteso come ogni singolo piano energetico visibile e invisibile.

L’Arte curativa dell’antica India, l’Ayurveda.

L’Ayurveda prende in esame tutti i livelli dell’essere umano alla luce dei Tridosha, cioè dei tre elementi da cui tutti i fenomeni si originano, vivono e muoiono: Kapha (flusso), Pita (energia) e Vata (struttura).

Queste tre forme energetiche simbolicamente associate al sole, alla luna e al vento fanno riferimento alla loro azione di spinta, conversione e unione.

 

I 3 Dosha governatori delle nostre energie dense e sottili.

Ogni nostra funzione fisiologica, mentale e percettiva è regolata da 3 Doshas che assumono una valenza diversa se sono considerate sotto l’aspetto di Purusha (materia), o Prakriti (essenza).

Cosa son i Doshas?

I Doshas sono le 3 costituzioni fondamentali, essi sono formati dalla combinazione dei 5 grandi elementi: aria, acqua, fuoco, terra e etere. I Tridosha sono le forze che governano l’infinitamente piccolo come le cellule degli esseri viventi, fino all’infinitamente grande, come l’Universo intero.

A loro volta, le tre costituzioni (doshas)  si combinano dando origine alla qualità peculiare che fa di noi esseri unici.

Kapha, Pitta, Vata.

La principale funzione di Kapha è la Protezione, di Pita è la Trasformazione e di Vata il potere di influenzare gli altri Doshas. Queste tre energie presenti in ciascuno di noi, in percentuali diverse, generano i cinque elementi (Panchamahabhuta) che costituiscono l’Universo intero, cioè Acqua, Terra, Fuoco, Aria, Etere. Da queste combinazioni prendono forma i 7 tipi di costituzione individuale psico-fisica:

Vata
Pitha
Kapha
Vata – Pitha
Vata – Kapha
Kapha – Pitha
Vata – Pitha – Kapha

 

Mantenersi in buona salute è un affare serio.

 

L’Ayurveda considera di fondamentale importanza la prevenzione e la salvaguardia della buona salute.

Ai fini terapeutici le funzioni del corpo sono suddivise in tre parti che corrispondono ai requisiti di ogni dosha.

A Vata corrispondono tutte le funzioni che hanno a che fare con l’Aria: la respirazione, la produzione di suoni, il tratto digestivo e la vescica.

A Pita, a cui corrispondono il fuoco e la terra, fanno capo le funzioni degli occhi, del fegato, della milza, del cuore.

Kapha, influisce sul flusso e deflusso dei liquidi corporei: la saliva, il liquido cerebrospinale, sperma, succhi gastrici, cardiaci e quelli articolari.

Nel nostro corpo gli elementi si possono trovare in posizione di armonia o disequilibrio, dal loro stato dipende, quindi, la nostra buona salute o la malattia.

In base ai disequilibri la medicina indiana si approccia con diverse metodologie terapeutiche che vanno dai trattamenti al corpo con oli, erbe e impacchi, alla sauna con le erbe curative, all’alimentazione fino a correggere i disagi piscologici con trattamenti alla testa, dieta e pratiche quotidiane.

Secondo l’Ayurveda l’Uomo deve essere aperto a una trasformazione globale, a un rivoluzionario cambio delle proprie abitudini così da poter raggiungere un benessere totale.

Come l’onda ritorna al mare, così destino e dovere dell’uomo è ritornare a quell’Assoluto da cui proviene.

Ma l’onda è sempre mare, come l’Uomo è sempre Assoluto. La separazione è un’illusione.

(Swami Joythimayananda)