surgery-1822458_1920

Anestesia Cosciente

Pensate a una vostra paura profonda, destabilizzante, e il caso dell’Anestesia Cosciente la calza a pennello.

Questa si può definire una vera e propria esperienza traumatica per un paziente che si sottopone ad anestesia.

 

I casi di questo tipo sono rari, per fortuna, eppure più numerosi di ciò che si pensa.

L’anestesia cosciente riguarda gli effetti dell’anestetico che invece di addormentare il paziente per tutta la durata dell’intervento può avere effetti diversi:

 

  • il risveglio durante l’intervento
  • la paralisi del corpo rimanendo coscienti per la durata dell’operazione

 

Per quanto riguarda il risveglio prematuro niente di irreparabile se l’anestesista rimedia per tempo.

 

IL caso della paralisi è tutt’altra cosa

 

Provate ad immaginare : siete sul lettino in sala operatoria, fa freddo, vi iniettano l’anestesia e mentre aspettano vi immobilizzano le braccia, voi chiudete gli occhi sperando di rilassarvi.

Cosa succede? Il corpo si immobilizza, nessun impercettibile movimento è più possibile. Qualcosa però non quadra. Perché sentite tutto quello che le persone si dicono tra loro? La vostra mente si mette in pre-allarme. Forse ancora non ha fatto del tutto effetto l’anestesia, vi dite.

Non vedete, gli occhi sono blocccati dal nastro adesivo, però sentite tutto.

Sentite le voci, il bisturi che incide, in quel preciso istante inizia il senso di soffocamento, Cercate di urlare per il dolore e chiedete aiuto ma nessun suono esce dalla bocca paralizzata.

Ecco che sopraggiunge il panico, il cervello spinto al limite dal terrore e dal dolore, spinge la vostra coscienza fuori dal corpo. “Aiuto, sto male, non lo vedete?”

NO, loro non si accorgono di nulla perché voi non muovete un muscolo, non potete, siete prigionieri del vostro stesso corpo.

Cosa succede a chi vive un’esperienza come questa?

Queste esperienze lasciano segni indelebili e molto profondi sulla persona che può vivere al risveglio stati di depressione, shock, Disturbo Post Traumantico da Stress per moltissimo tempo.

La natura ha pensato di far si he anche il mio stato neuro-fiologico fosse tra quelli che l’anestesia non gli fa l’effetto sperato. Per me è dura ogni volta che devo affrontare anche una piccola operazione come togliere un dente. Il mio cervello quando ho dovuto subire operazioni importanti, per difendermi, mi ha fatto andare in coma per qualche ora.

Per quanto ne parli ogni volta, i medici la leggono solo come paura di affrontare l’operazione.

Per fortuna il cervello è macchina incredibile, non smetterò di esserne innamorata.

7bcecdebd7763f596f8124c0175e9b75

“Shirodhara nell’ipertensione essenziale“

JOURNAL OF AYURVEDA AND INTEGRATED MEDICAL SCIENCES | MAY – JUN E 2018 | VOL. 3 | ISSUE 3

“A COMPARATIVE CLINICAL EVALUATION OF SIRODHARA WITH SUKHOSNAJALA, TILA TAILAM AND BRAHMI TAILAM IN THE MANAGEMENT OF MILD TO MODERATE ESSENTIAL HYPERTENSION”

Dr. Bhargavi M, Dr. K. Chaithanya

Negli ultimi decenni la Medicina Ayurvedica ha riscosso un crescente interesse anche in occidente rappresentando una realtà che, superando l’interesse di nicchia, si pone anche come concreto ed utile approccio integrativo alla moderna biomedicina.
La concretezza, in termini di un etico rapporto di costo/beneficio, di nuove proposte, comprese le Medicine Complementari (CAM), a favore del reale benessere dell’individuo impone, che queste soluzioni alternative si dimostrino realmente efficaci nel migliorare la globale qualità di vita dei fruitori o in termini di contributo al generale senso di benessere o come reale complemento a terapie fisioterapiche o farmacologiche in patologie anche molto diffuse.
La Medicina Ayurvedica, insieme a poche altre Medicine Tradizionali, si distingue per ampie conferme di utilità grazie al suo impiego millenario e per attuali evidenze che ne supportano i reali benefici, singolarmente o come approccio complementare alla biomedicina, come soluzione a disturbi molto frequenti. Solo per citare uno degli studi scientifici più recenti, in altra patologia, segnaliamo anche un importante lavoro clinico che ha nuovamente indicato la significativa utilità dell’approccio ayurvedico nelle problematiche osteoarticolari: Kessler, C. S., Dhiman, K. S., Kumar, A., Ostermann, T., Gupta, S., Morandi, A.,… & Michalsen, A. (2018). “Effectiveness of an Ayurveda treatment approach in knee osteoarthritis–a randomized controlled trial”. Osteoarthritis and cartilage, 26(5), 620-630.

Shirodara

“Shirodhara” è forse una tra le pratiche ayurvediche attualmente di maggiore diffusione poiché si rivela notoriamente utile nell’ alleviare diffusissime sintomatologie collegate allo “stress” (ansia, insonnia, depressione, etc.), tuttavia i potenziali di questa pratica possono rivelarsi utili anche in patologie nervose più complesse.
Lo studio clinico che proponiamo in questa newsletter, pubblicato da Journal of Ayurveda and Integrated Medical Sciences nel 2018, rappresenta una conferma scientifica del razionale di utilità di “Shirodhara” nel migliorare le frequenti alterazioni della pressione sanguigna; il modello dello studio risulta di particolare interesse perché indaga, sulla matrice umana, gli effetti di Shirodhara su parametri oggettivi (come la pressione diastolica, sistolica, etc.) suggerendo potenziali generali benefici di Shirodhara nei quadri di ipertensione essenziale oltre a quelli di miglioramento delle situazioni di stress (frequentemente valutato su paramenti soggettivi).

Gli sperimentatori hanno valutato l’efficacia di Shirodhara, nell’ipotesi di un miglioramento dei parametri di pressione sanguigna, confrontando gli effetti di Shirodhara effettuato con tre sostanze diverse e cioè Acqua tiepida, Olio di Sesamo (Tila Taila) oppure Brahmi Taila.
Lo studio conclude che “Shirodhara” con tutte e tre le diverse sostanze ha modificato positivamente la pressione sanguigna avvalorando le ipotesi che questi effetti derivino dalla pratica stessa, tuttavia con maggiore significatività statistica di effetti e di mantenimento degli stessi quando condotta con Brahmi Taila; lo studio suggerisce inoltre che la pratica di Shirodhara, con sostanze opportune, renda possibile, in alcuni casi, anche la riduzione del dosaggio di farmaci antipertensivi assunti dai pazienti.
Le conclusioni delle studio partecipano a consolidare i razionali di utilità della pratica di “Shirodhara” come reale approccio integrativo e complementare alla moderna biomedicina.

Dallo studio

L’ipertensione è un problema che interessa il 25 % della popolazione mondiale; poiché la sua diagnosi è strumentale, e la sua natura è asintomatica, viene chiamata “Silent Killer”.
E’ importante precisare che l’ipertensione arteriosa non rappresenta una malattia, ma un fattore di rischio inteso come una condizione che porta a maggior probabilità che si possano presentare malattie cardiovascolari (come l’angina pectoris, l’infarto del miocardio, l’ictus cerebrale); per questi motivi quindi l’ipertensione arteriosa deve essere individuata e curata al fine di prevenire i danni che potrebbe provocare.

L’ipertensione arteriosa essenziale (o primaria), rappresenta circa il 95% dei casi di ipertensione ma non è correlabile con cause precise, identificabili e curabili; essa dipende dall’alterazione dei meccanismi regolatori delle pressione che coinvolgono il sistema nervoso autonomo e sostanze in circolo che esercitano effetti sulla pressione.
In relazione ai fattori causali ambientali riconducibili anche allo stress, l’ipertensione essenziale può rientrare anche nel disturbo psico-somatico correlato allo stress.

L’ipertensione arteriosa secondaria rappresenta il restante 5 % dei casi e, a differenza dell’ipertensione arteriosa primaria, si manifesta come conseguenza di patologie congenite o acquisite che coinvolgono reni, surreni, vasi, cuore. In questa caso la rimozione delle cause (attraverso la cura delle patologie di base) può determinare la normalizzazione dei valori pressori.

Come noto, nei pazienti ipertesi una riduzione di 5 mm di Hg nella pressione sanguigna sistolica ed in quella diastolica determina una diminuzione del rischio cardiovascolare e di ictus riducendo il tasso di mortalità in tutto il mondo.
La moderna scienza medica gestisce la problematica dell’ipertensione prevalentemente tramite il trattamento sintomatico tuttavia con frequenti effetti collaterali indesiderati; per questi motivi le linee guida del Joint National Committee (JNC 8) consigliano, per il trattamento dell’ipertensione, obiettivi terapeutici più elevati con un minor utilizzo di diversi farmaci antipertensivi e suggeriscono che la modifica delle condizioni ambientali causali ed il rilassamento sarebbero la migliore terapia iniziale.

In Ayurveda lo Shirodhara è una delle terapie panchakarma utilizzate per il rilassamento e la riduzione dello stress (citata in “Dhara kalpaas”), come trattamento preventivo e curativo per molti disturbi collegati con lo stress.
Lo studio che presentiamo si è posto l’obiettivo di valutare, attraverso un modello clinico comparativo, gli effetti di Shirodhara con Sukhosnajala, Tila tailam e Brahmi Taila sull’ipertensione di grado lieve-moderato riportando gli effetti dei tre tipi di “Dhara” sui parametri obiettivi di pressione sanguigna sistolica (SBP), diastolica (DPB), pressione arteriosa media(MAP) e pressione al polso (PP).

Anche l’India è una nazione coinvolta dal problema dell’ipertensione come dichiarato da ICMR (Indian Council of Medical Research) e AIIMS (All India Institute Of Medical Science); in India il 33% della popolazione urbana e il 25% della popolazione rurale soffrono di ipertensione (Anchala, Raghupathy, et al. “Hypertension in India: a systematic review and meta-analysis of prevalence, awareness, and control of hypertension.” Journal of hypertension 32.6 (2014): 1170.) così come circa 50 milioni di abitanti degli Stati Uniti; circa il 25% della popolazione mondiale soffre di ipertensione.
Come anticipato l’ipertensione arteriosa è un importante fattore di rischio cardiovascolare (Kannel WB, Dawber TR, Kagan A, Revotskie N, Stokes J 35. rd. Factors of risk in the development of coronary heart disease- six year follow-up experience. The Framingham Study. Ann Intern Med 1961; 55: 33-50.; Stamler J, Stamler R, Neaton JD. Blood pressure, systolic and. diastolic, and cardiovascular risks: US population data. Arch Intern Med 1993; 153: 598-615.;Vasan RS, Larson MG, Leip EP, Evans JC, O’Donnell CJ, Kannell WB, et al. Impact of high normal blood pressure on the risk of cardiovascular disease. N Engl J Med 2001; 345: 1291-7.) che contribuisce in modo significativo alla mortalità cardiovascolare (Rodgers A, Lawes C, MacMahon S. Reducing the global. burden of blood pressure related cardiovascular disease. J Hypertens2000; 18 (Suppl 1): S3-S6.; Gaziano T, Reddy KS, Paccaud F, Horton S, Chaturvedi V.Cardiovascular disease. In: Jamison DT, Breman JG, Measham AR, Alleyene G, Cleason M, Evans DB, Jha P, Mills A, Musgrove P, editors. Disease control priorities in developing world. Oxford: Oxford University Press; 2006. p. 645-62.).

Le evidenze scientifiche indicano chiaramente che la riduzione della pressione arteriosa può ridurre sostanzialmente il rischio cardiovascolare e l’ictus; infatti in percentuale una riduzione di 5 mm di Hg di SBP e DBP determina una riduzione della incidenza media dell’ictus del 35-40% (Lackland, Daniel T., et al. “Implications of recent clinical trials and hypertension guidelines on stroke and future cerebrovascular research.” Stroke 49.3 (2018): 772-779.), dell’ infarto miocardico del 20-25% e dell’insufficienza cardiaca del 50% (Prospective Studies Collaboration. “Age-specific relevance of usual blood pressure to vascular mortality: a meta-analysis of individual data for one million adults in 61 prospective studies.” The Lancet 360.9349 (2002): 1903-1913.).
Il 90-95% dei casi di ipertensione è rappresentato dall’ Ipertensione Essenziale o Ipertensione Primaria che viene definita come un killer silenzioso poiché è asintomatica ma pur essendo gestibile non sarebbe curabile mentre il restante 10-5% dei casi di ipertensione viene identificato con l’ipertensione secondaria che è curabile nelle fasi iniziali.
L’ipertensione nella sua fase finale determina complicanze di danno d’organo senza segni e sintomi, ma la maggior parte dei casi è rientra nella fase 1 e 2 cioè nella situazione di ipertensione essenziale da lieve a moderata. (Chobanian AV, Bakris GL, Black HR, Cushman WC, Green. LA, Izzo JL Jr, et al. Seventh report of the joint national committee on prevention, detection, evaluation and treatment of high blood pressure. Hypertension 2003; 42: 1206-52.).

Negli Stati Uniti su 100 persone, circa 50 persone fanno uso di farmaci antipertensivi e di queste solo 25 persone riescono a raggiungere il mantenimento ideali valori pressori (140/90) mentre 25 persone non riescono a mantenere i livelli pressori ideali; inoltre l’approccio sintomatico della riduzione dei valori con i farmaci si accompagna spesso a fastidiosi effetti collaterali.
Per questo motivi il Joint National Committee (JNC 8), rispetto alle precedenti linee guida sul trattamento dell’ipertensione, raccomanda un minor uso di farmaci antipertensivi (Chobanian AV, Bakris GL, Black HR, Cushman WC, Green. LA, Izzo JL Jr, et al. Seventh report of the joint national committee on prevention, detection, evaluation and treatment of high blood pressure. Hypertension 2003; 42: 1206-52.) e suggerisce che la modificazione e il rilassamento dello stile di vita siano la migliore terapia iniziale per la prevenzione di complicazioni per controllare la malattia e ridurre la mortalità (Stamler J, Stamler R, Neaton JD. Blood pressure, systolic and. diastolic, and cardiovascular risks: US population data. Arch Intern Med 1993; 153: 598-615.).

Nell’ottica di una visione diversa della possibile gestione dell’ipertensione essenziale, come suggerito dal Joint National Committee, vengono oggi presi in considerazione approcci complementari e tra questi anche quello ayurvedico.
“Shirodhara” (panchakarma) è uno dei trattamenti praticati in India da oltre 1400 anni per il rilassamento della mente e per contrastare molti disturbi collegati allo stress. Come anticipato lo studio propone una valutazione clinica comparativa di Shirodara praticato con tre diverse sostanze: Sukhosnajala (acqua tiepida), Tila taila e Brahmi Taila nella gestione dell’ipertensione essenziale lieve-moderata” (Dharakalpa 19th sloka, edited by Brahṃasri Tevalakkattu Nilakantasarma & Acaryopathva Srivikramatmajo Yadava Sarma; with English commentary by Sri Bhāra23rthaprasāda, pp70.); più nello specifico lo studio ha voluto valutare la globale efficacia di Shirodhara nel trattamento dell’ipertensione primaria e se la sostanza impiegata “”Dravya” avesse un qualche impatto sul globale effetto del trattamento.

Per la valutazione clinica 60 pazienti con ipertensione essenziale da lieve a moderata, sono stati suddivisi in tre diversi gruppi omogenei di trattamento (gruppo Sukhosnajala, gruppo Tila Tailam e gruppo Brahmi Tailam).
A tutti i pazienti che assumevano farmaci antipertensivi è stata sospesa, in sicurezza, la terapia farmacologica per 4 settimane prima del trattamento per escludere effetti antipertensivi dovuti al farmaco.
La pressione arteriosa è stata monitorata con un complesso schema di rilevazione multipla (in posizione supina, seduta ed in piedi), prima, durante e dopo il trattamento con Shirodhara.
In tutti i pazienti sono stati misurati i seguenti parametri oggettivi: 1. SBP: Pressione sanguigna sistolica; 2. DBP: Pressione sanguigna diastolica; 3. MAP: Pressione arteriosa media; 4. PP: Pressione del polso.

I risultati dello studio evidenziano che nel gruppo di 20 pazienti “Sukhosnajala” (Jaladhara con acqua tiepida) prima del trattamento la media di SBP, DBP, PP e MAP risultava rispettivamente di 153,65 / 90,85 / 62,80 e 111,78 mmHg mentre dopo il trattamento risultava ridotta a 151,95 / 88,95 / 63,00 e 109,95 mmHg tuttavia la differenza non è risultata statisticamente significativa poiché non vi era una grande differenza tra i valori medi di tutti i parametri. Nei 15 giorni di follow-up la media di SBP, DBP, PP e MAP è aumentata a 157,00 / 90,30 / 70,70 e 112,53 mm Hg rispetto al periodo di trattamento. Lo studio ha concluso che in questo gruppo “Jala Dhara” ha avuto qualche effetto su SBP, DBP, PP e MAP tuttavia gli effetti, dopo il trattamento, non durano a lungo.

Nel gruppo di 20 pazienti trattato con Shirodhara con Tila Taila prima del trattamento la media di SBP, DBP, PP e MAP risultava di 154,20 / 94,30 / 59,90 e 114,27 mmHg mentre dopo il trattamento la media degli stessi parametri è risultata ridotta a 146,35 / 89,95 / 56,40 e 108,75 mmHg in modo statisticamente significativo (0,01). Nei 15 giorni di follow up, la media di SBP, DBP, PP e MAP è risultata di 148,20 / 91,45 / 56,75 e 110,37 mmHg mantenendo una differenza statisticamente significativa rispetto a prima del trattamento (0,01). Lo studio ha concluso che nel gruppo trattato con Tila Taila Dhara si è osservata una riduzione significativa di SBP e che l’effetto si è mantenuto anche nel follow-up.

Nel gruppo di 20 pazienti trattati con Brahmi Taila Dhara, prima del trattamento la media di SBP, DBP, PP e MAP risultava di 159,60 / 99,75 / 59,85 e 119,70 mmHg mentre dopo il trattamento la media degli stessi parametri risultava ridotta a 142,65 / 87,05 / 55,60 e 105,58 mmHg in modo statisticamente molto significativo (0,01). Nei 15 giorni di follow up, la media di SBP, DBP, PP e MAP risultava di 140,50 / 85,20 / 55,30 e 103,63 mmHg con differenza statisticamente molto significativa (0,01) rispetto a prima del trattamento. Lo studio ha concluso che Brahmi Taila Dhara ha determinato una riduzione statisticamente significativa dei parametri oggettivi misurati e che l’effetto su SBP, DBP, PP e MAP è risultato marcatamente prolungato anche in confronto al gruppo trattato con Tila Taila.
I risultati dello studio indicherebbero che la procedura/terapia con Shirodhara trova indicazione non solo nell’alleviare i sintomi dello stress ma anche nel contenere la progressione della patologia pacificandone i segni.

Nel gruppo trattato con Jala Dhara (acqua tiepida), immediatamente al termine del trattamento si è osservata una riduzione fino a 3 mmHg della pressione sistolica (SBP) ed una riduzione di 8-10 mmHg della pressione diastolica (DBP) con una normalizzazione statisticamente significativa di MAP. In questo gruppo non è stato osservato nessun effetto su PP (pressione polso). Nei 15 giorni di follow-up si è osservato un aumento, rispetto a prima del trattamento, di SBP e PP così come anche DBP e MAP; Jala Dhara ha dimostrato di ridurre efficacemente la resistenza periferica in quanto ha diminuito la pressione diastolica fino a 10 mm di Hg.
Tra i due gruppi Jala Dhara e Tila Taila Dhara non è stata osservata una significativa differenza media nei valori pressori suggerendo che la procedura stessa di Shirodhara, nello studio, dimostrasse efficacia clinica nel ridurre i sintomi indipendentemente dalla sostanza usata per il Dhara.
Come indicato dai risultati Jala Dhara si dimostra efficace solo immediatamente dopo il trattamento ma non dimostrerebbe effetti più duraturi sui parametri oggettivi.

Nel gruppo trattato con Tila Taila Dhara, immediatamente al termine del trattamento di 14 giorni, si è osservata una riduzione di SBP fino a 8 mm di Hg, una riduzione di DBP fino a 8-12 mm di Hg, con una normalizzazione di MAP e PP statisticamente significativa (0,01). Nei 15 giorni di follow-up i valori pressori sono lievemente aumentati (di 2-4 mm di Hg in SBP e in DBP) rispetto ai quelli misurati appena al termine del trattamento ma non sono aumentati rispetto alla loro misurazione prima del trattamento; in sintesi questi risultati indicherebbero che Tila Taila Dhara è migliore di  Jala Dhara per effetto più a lungo termine sull’ipertensione.

Nel gruppo trattato Brahmi Taila Dhara, al termine dei 14 giorni di trattamento, i valori SBP sono risultati ridotti fino a 15-18 mm di Hg, i valori di DBP sono risultati ridotti fino a 12-15 mm di Hg, ed i valori di MAP e PP sono risultati normalizzati, con significatività statistica (0,01). Nel follow-up di 15 giorni, i livelli di SBP, DBP, MAP e PP sono leggermente aumentati rispetto a quelli misurati appena al termine del trattamento, ma non sono aumentati rispetto a prima del trattamento.
Anche nella fase di follow-up di questo gruppo si è osservato un aumento della pressione sistolica e diastolica suggerendo la globale natura palliativa del trattamento con Shirodhara tuttavia nei gruppi Jaladhara e Tila Taila Dhara l’aumento della pressione sanguigna si è verificato più precocemente. Gli effetti antipertensivi di Brahmi Taila Dhara, rispetto a quelli di Jala Dhara e Tila Taila, sono perdurati per un periodo più lungo suggerendone una superiorità.

Molto in sintesi la pressione sanguigna dipende da diversi fattori ma prevalentemente dalla gittata cardiaca (che è volume di sangue che il ventricolo destro e il ventricolo sinistro riescono ad espellere in un minuto attraverso l’arteria polmonare e l’aorta) e dalla generale resistenza periferica; un persistente aumento del volume di sangue (cioè della gittata cardiaca) può causare un persistente aumento della pressione sanguigna; il volume del sangue è rappresentato dal volume di sangue del circolo arterioso e da quello nel circolo venoso. Insieme alla predisposizione genetica diversi fattori ambientali, dipendenti dallo stress psicosociale cronico, possono causare una costrizione dei vasi arteriosi e periferici causando rispettivamente un anomale aumento del volume di sangue che i ventricoli devono espellere.

Come noto in Ayurveda, Shirodhara è una procedura Panchakarma impiegata principalmente per alleviare lo stress mentale e che favorisce la dilatazione dei vasi periferici. Nello studio si è nuovamente avuta la conferma che la pratica di Shirodhara, in tutti e tre i gruppi di trattamento, ha svolto un importante ruolo nel normalizzare i parametri oggettivi della pressione sanguigna tuttavia nel gruppo trattato con Brahmi Taila Dhara sono stati osservati effetti antipertensivi significativi che si sono mantenuti nel tempo più degli effetti osservati negli altri due gruppi di trattamento.

Jala Dhara ha dimostrato di contribuire alla riduzione delle pressione sia sistolica che diastolica, tuttavia questi effetti sono stati più pronunciati nel gruppo trattato con Tila Taila Dhara così come dimostrato anche nel gruppo Brahmi Taila Dhara nel quale, inoltre, i miglioramenti sono risultati più rapidi rispetto agli atri due gruppi.
Durante il trattamento si è inoltre riscontrato un miglioramento pressorio tale da consentire, in alcuni pazienti, la sospensione dei farmaci antipertensivi oppure una riduzione del loro dosaggio suggerendo che la pratica con Shirodhara può potenziare l’efficacia terapeutica dei farmaci antipertensivi contribuendo a limitarne eventuali effetti indesiderati.
I risultati dello studio suggeriscono che la pratica con Shirodhara, attraverso i suoi effetti riduzione dello stress mentale, può offrire una vantaggiosa linea di gestione integrata dell’ipertensione essenziale lieve o moderata.

A cura della direzione scientifica di Benefica
Happy Valentine's Day!

Quando dormi riposi davvero?

il Sonno

Quando dormi ti riposi davvero?

Sei sicuro che i rumori vengano solo da “fuori”?

S’impara a dormire?

Da bambino come ti addormentavi?

 

  • Un intero Sabato dedicato a chi desidera indagare e riscoprire il Sonno – le tecniche per rilassarsi, addormentarsi e risvegliarsi riposati!
  • La giornata si articolerà in pratiche fisiche (Scioglimenti articolari, Yoga-Nidra = Sonno Yogico e Rilassamento)
  • necessario: abbigliamento morbido (tuta, maglietta, calzini di cotone), asciugamano o telo da stendere sul tappetino
  • Troverete presso il Centro Nerudo tappetino, coperta, cuscinetti, tisane calde e…tanti sorrisi!
  • seminario a numero chiuso, maggiori di 16 anni.

Costo € 70,00

Programma

  • il Sonno, il Respiro, e la Mente Conoscere e Acquietare – Come Addormentarsi – Come il Respiro influisce sul Sonno – Come Risvegliarsi
  • – Tecniche e Pratica

 

 

(Foto di Silvia con l’aquila che ti ho inviato con Whatsapp)

baby-2709666__340

Una volta le droghe si assumevano per evadere, ora per non farsi escludere ( Dr. Anjan Chatterjee)

Iperfunzionalità, la parola del momento.

I nuovi Superman dell’efficienza.

In una società maniacalmente iperattiva e iperefficientista, in un sistema supercompetitivo come quello odierno, diventa una corsa contro se stessi riuscire ad eccellere nella scuola, nel lavoro, nella vita.

Non sono più sufficienti risultati, capacità e memoria nella media; occorre spingere sull’accelleratore delle prestazioni del cervello per poter avere tutto sotto controllo, saper guardare oltre il visibile, riuscire ad essere effcienti in tutto.

Il pericolo di mancare al traguardo.

Tutte le volte che questo non accade, quando ci si sente soverchiati dagli avvenimenti della vita o non conformi alle richieste della società, molte persone rischiano di cadere in un senso di prostrazione, fallimento, sfiducia nelle proprie capacità.

A nessuno piace deludere se stesso e gli altri, non sapere rispondere alle sollecitazioni quotidiane, non produrre i risultati che gli altri si aspettiano da noi. Ma può succedere.

Nella società di oggi non c’è spazio per l’insuccesso.

Alcuni credono di non poter competere con le richieste della vita e allora si arrendono, non lottano contro le avversità o la noia.

In molte son le persone che  vorrebbero essere famose, potenti, raggiungere livelli stratosferici di ricchezza  o eccellere nella scuola e nel lavoro. A qualsiasi costo vorrebbero conquistare traguardi altissimi.

Come facco a essere il migliore?

Una soluzione a portata di mano, facile da usare è l’uso di stimolanti del cervello,

Alla base dell’uso di queste pillole è il messaggio per nulla subliuminale che ti dice “Devi concentrarti” , “ Devi essere il tuo miracolo” più per la società che per te stesso, produrre e innovare, devi dae il massimo

Stiamo parlando di:

Adderal, Ritalin Uno, Concerta, Vyvanse, FocalinX, Provigil ( Modafinil nel nome generico).

Cosa sono?

Sono composti di sali di anfetamina solitamente prescritti ai bambini che soffrono di ADHD, la sindrome da deficit di attenzione e iperattività, per il loro effetto calmante e di incremento della concentrazione.

Gli stimolanti sono divisi in 2 gruppi:

  • Anfetamine ( principale componente dell’Adderal)
  • Metilfenidato ( pricipale componente del Ritalin e del Concentra)

L’unica differenza tra le metamfetamine vere e proprie e i farmaci nootropici, dal Greco, noos (mente) e tropein (sorvegliare), è un gruppo metilico aggiuntivo nel composto chimico della metamfetamina.

Come agiscono?

Queste sostanze agiscono all’interno delle catecolamine nel cervello che, essendo legate per il 50% alle proteine del sangue, vanno in circolo.

Il sistema delle catecolamine è diviso in due tipi chamati:

  • Norepinefrina (o noradrenalina o adrenalina)
  • Dopamina

Gli stimolanti cerebrali incrementano il rilascio delle catecolamine nel cervello oppure ne bloccano la ricapatazione.

Solitamente occorrono 40 minuti prima che inizino a fare effetto, poi il battito inizia ad accellerare, la sudorazione aumenta, piuò dare un senso di euforia o di pace profonda.

Queste sostanze, attivando l’irrorazione del sangue e il metabolismo energetico cellulare, servono per aumentare le capacità cognitive, la concentrazione, la funzionalità intellettiva.

Migliorano i tempi di reazione, alzano la soglia di tolleranza al dolore, allegria, acuiscono la concentrazione e la sensazione di autostima.

Smart drugs o smart nutrients

Ai giorni nostri questi farmaci vengono utilizzati come “Smart Drugs” ( trad. farmaci intelligenti), o “smart nutrients” o nootropici.

Le sensazioni che si provano quando si fa uso di queste sostanze hanno reso l’Adderal, il Ritalin, il Vyvanse le sostanze più gettonate per studenti e lavoratori a cui sono rischeste altissime prestazioni.

All’improvviso tutte le possibiltà diventano reali, allora vuoi correre per raggiungerle , vuoi restare sveglio tutto il tempo necessario a realizzarle. Prontezza, tempi di reazione velocissimi, euforia danno un senso di pienezza, di riuscire ad utilizzare la maggior parte delle capacità di cui è dotato un essere umano.

Ottimi per la memoria, l’attrazione per gli effetti d questi neurostimolatori ha colpito anche la popolazione degli over 65, iche ha iniziato a farne largo uso. A pensarci bene, a nessuno piace perdere la memoria quando invecchia.

RISCHI

Ogni farmaco che si rispetti ha il suo bugiardino, in quello dei farmaci nootropi le maggiori conrtroindicazioni riguardano:

Problemi cardiovascolari

Psicosi

Dipendenza

Insonnia cronica

Iperattività compulsiva

Forse la cosa peggiore è che gli stimolanti aiutano prima di danneggiare e questo rischia di creare una dipendenza non tanto dalla sostanza ma una dipendenza psicologica

Vuoi essere un ossessivo efficientista? Prendi le smart drugs

Hacking cerebrale

L’HAcking cerebrale, di cui si sta parlando molto, è un sottoinsieme del biohacking, un modo per potenziarsi, andare a mille.

Il Potenziamento cognitivo è diventato un argomento molto seguito, specie dopo l’uscita di film come Limitless.

Ciò che ci spinge a oltrepassare i confini delle nostre capacità intellettive è certamente dovuta alle pressanti richieste della società ma anche alla nostra curiosità, alla percezione che siamo molto di più , alla voglia di oltrepassare i confini per farne di nuovi.

L’Adderal, il Concentra, il Ritalin danno la sensazione che tutto si può fare meglio e in breve tempo, si ha la lucidità per osservare le cose in senso più chiaro e critico.

Conclusioni

il potenziamento cognitivo è già una realtà in una metarealtà. E’ necessario farsi  domande. Quanto sono utili, in realtà? Sono potenzialmente dannose, rischiano di dare dipendenza?  Lo sviluppo delle capacità cognitive può andare a discapito di altre facoltà?

Tutte queste domande necessitano di risposte scientifiche precise e di ricerca approfondita.

Esistono in commerco anche prodotti legali e meno dannosi come il MindMatrix, l’Optimind, il Neurofit.

Riflettiamo bene prima di assumere sostanze stimolanti , magari con un pò di impegno siamo capaci da soli di raggiungere certi risultati.

 

 

 

 

500_F_37322590_25EVRGKKv1I9rWOgZPQ5LN3LaiBgs12k

Siamo sicuri che il grasso in eccesso sia tutto visibile?

Steatosi epatica, minaccia invisibile al benessere.

La steatosi epatica=fegato grasso, è una patologia molto diffusa che altera le cellule del fegato con un  accumulo, al loro interno, di una quantità  anomala di trigliceridi (metabolismo lipidico=steatosi). 

Questo eccesso di grassi nel tessuto epatico può conclamarsi se si sceglie una dieta ricca di grassi, nel caso di un uso smodato di alcoolici ma anche semplicemente per un sovraccarico funzionale dell’organo.

Si calcola che un italiano su tre soffra di steatosi epatica, ma spesso non ne ha consapevolezza fin quando non si sottopone a ecografia addominale. E’ una condizione che può insorgere, più facilmente, tra i 35-60 anni anche se colpisce, in casi più rari, anche bambini e i giovani adulti.

E’ importante sottoporsi regolarmente a esami diagnostici per prevenire il rischio di danni permanenti al fegato soprattutto quando si soffre di diabete, colesterolo alto, sindrome dell’ovaio policistico, disturbi della tiroide, obesità oppure si segue un’alimentazione squilibrata e con troppi grassi.

Quali sono i sintomi della steatosi?

Il fegato grasso è una condizione che nella maggior parte dei casi è priva di sintomi, Molte persone ne vengono a conoscenza solo se  si sottopongono, talvolta per altri motivi, a ecografia addominale. Nel 15% dei casi la steatosi può trasformarsi in steatoepatite, uno stato infiammatorio che può causare la  cirrosi.

E’ importante prestare molta attenzione ai disturbi che la steatosi, in fase iniziale, può causare:

  • Dolore nel lato destro superiore della pancia: spesso si tratta di un dolore temporaneo; tuttavia, nella maggior parte dei casi, l’origine dei dolori in quella zona dell’addome è più frequentemente associata alla colecisti o a infiammazione del colon.

Quali sono le cause?

Le cause d’insorgenza della Steatosi epatica possono essere molteplici:

  • Diete troppo ricche di grassi a cui, spesso, è associato sovrappeso e obesità o il suo opposto, digiuni squlibrati e prolungati nel tempo con conseguente rapida perdita di peso.
  • Anemia
  • Carenza di Vitamina B12
  • Consumo eccessivo di alcolici
  • Elevati livelli di trigliceridi e colesterolo nel sangue
  • Diabete di Tipo 2
  • Anemia
  • Attività fisica eccessivo
  • L’uso di alcuni farmaci
  • Squilibri ormonali
  • Deficit di carnitina

Il ruolo delle macromolecole……

I trigliceridi, lipidi presenti nel nostro organismo, svolgono una funzione importantissima in quanto forniscono i nutrienti di cui il nostro corpo ha bisogno per il suo corretto funzionamento.

Se la quantità di queste molecole nel sangue è molto elevato  aumenta il rischio di incorrere in numerosi disturbi, la steatosi ne è un esempio, se non il diabete di tipo II, o le cardiopatie ischemiche.

Questo è dovuto all’aumento di  potenziale di coagulazione del sangue, precursore della trombosi.

L‘ormone Insulina farà in modo che queste molecole vengano rilasciate nel circolo sanguigno nel momento in cui si rendano necessarie energie da spendere durante la giornata. Se questo meccanismo di rifornimento energetico fosse deficitario o addirittura assente, saremmo costretti a nutrirci di continuo per non rischiare di rimanere privi di forze.

La Vitamina B7Colina ha il compito di trasportare i lipidi dal fegato ai muscoli  e al tessuto adiposo, in questo modo mantiene l’equilibrio delle cellule lipidiche depositate nel fegato.

 

I danni di un’alimentazione poco equilibrata

Purtroppo la nostra alimentazione, povera di nutrienti essenziali come gli acidi grassi, vitamine e sali minerali ma ricca di carboidrati e grassi, di cui molti saturi, causano un’immissione abnorme di queste sostanze che diventano molto difficili da smaltire per il nostro organismo,  causando un accumulo nelle arterie e nel fegato di trigliceridi (Ipertrigliceridemia).

Questo può comportare una serie di danni; il fegato, non solo è particolarmente sensibile ai processi steatosici in quanto organo preposto al  metabolismo dei lipidi, ma è anche responsabile dell’inattivazione di numerose sostanze tossiche la cui circolazione è prevalentemente venosa.

Prevenzione e trattamenti

La corretta alimentazione è la base per evitare o migliorare la situazione di steatosi, che di per sè può non essere una vera e propria malattia se non si persiste in un comportamento scorretto ai danni del fegato.

Per esempio, in caso di steatosi, sono cosigliati  alimenti ricchi di colina come: tuorlo d’uovo, merluzzo, fagioli, germe di grano,  spirulina, pappa reale, lecitina di soia, spinaci.

Importante:

1) eliminare il consumo di alcool, 

2) un regime alimentare corretto, diminuire i cibi industrializzati, diminuire l’uso di carne rossa, latte   e latticini,

3) consumare più frutta e verdura, 

4) fare attività sportiva o semplicemente movimento, come una passeggiata veloce, nuoto, ciclismo

5) effettuare controlli periodici delle transaminasi.

N.B. non è provata l’azione curativa dei farmaci per la steatosi epatica

Il Fegato per la Medicina Cinese

Il fegato per la Medicina Cinese assicura il libero fluire dell’energia vitale (Qi), che regola la digestione, consente un buon fluire della bile.

L’azione del Fegato è molto importante in quanto accumula il sangue e ne regola l’afflusso nell’organismo fondamentale per nutrire organi, muscoli e tendini.

Nella Medicina Cinese gli organi son visti nella loro duplice funzione fisiologica ed emozionale; il fegato determina infatti il libero fluire delle emozioni, un organo sano permette un armonico ed equilibrato stato psichico.

Ecco perchè èm importantissimo depurare il fegato se si vuole  ristabilire correttamente le sue funzionalità.

 La Medicina occidentale consiglia di assumere i rimedi per il fegato  al mattino a digiuno.

Secondo l’orologio della Medicina Tradizionale Cinese, invece, è consigliato assumerli tra l’1 e le 3 del mattino o tra le le 13 e le 15 del pomeriggio in quanto sono le due fasce orarie della funzionalità epatica.

 

Acqua tiepida e limone.

Bere il succo di un buon limone di Sicilia in un bicchiere di acqua tiepida mezz’ora prima di andare a dormire per 3 settimane. Il limone apporta vitamina C e svolge azione diuretica e depurativa.

Zenzero, succo di limone e foglie di timo fresco.

La combinazione perfetta per perdere peso e disintossicare il fegato. Lo zenzero contiene, come il limone, grandi quantità di vitamina C ed altri nutrienti importanti per il fegato, è un antiossidante e antinfiammatorio, oltre a promuovere la funzione metabilica.

Portare ad ebollizione una tazza d’acqua, togliere dal fornello e aggiungere un pezzo di zenzero e il succo di mezzo limone. Far riposare e bere. Questo per  3 volte a settimana, prima di andare a dormire.

Acqua di fonte, menta, ruta e miele.

La menta facilita la digestione, il mentolo contenuto nelle foglie di menta oltre alla clorofilla costituiscono un ottimo deputativo , aumentando la capacità del corpo di eliminare le scorie depositate in fegato e colon.

Bollire un bicchiere d’acqua, poi  aggiungere qualche foglia di menta e levare dal fuoco.Unire del miele di castagno e bere per 3 settimane prima di andare a dormire.

 

 

Per prenotare il tuo consulto naturopatico chiama 333.7642474 o scrivici a info@nerudo.eu

Schermata 2018-04-10 alle 23.45.46

Sperare fa rima con sognare, amare.

Le parole sono un ponte che collega tutti i mondi.

Ho scritto la poesia A TE nel 2013, dopo un accadimento molto importante della mia vita.

 

La vita è fatta di attimi.

Nel dicembre 2005 mia figlia  aprì la porta di casa, senza salutare, entrò insieme a un’amica.

In silenzio fece le sue valigie, svuotò tutti i mobili delle sue cose e le mise in alcuni sacchi alla rinfusa.

MI ricordo ancora suo padre che cercava spiegazioni, io e suo fratello che guardavamo lei e la sua amica girare per casa come se noi fossimo trasparenti.

L’incredibile della realtà è che a volte sembra irreale.

MI sembrava di guardare la vita di un’altra persona attraverso un film, lei non era mia figlia, non era la mia casa e non era la mia famiglia quella piegata dall’impotenza che stavo guardando, da li a poco sarebbe tutto finito e noi saremmo usciti dal cinema amareggiati, sì, ma sollevati allo stesso tempo, dal fatto che era una storia che non ci apparteneva.

Mia figlia scomparve nel silenzio più assoluto portando con sé gli eco delle nostre parole.

 

La Speranza è una grande madre.

Non ci sono spazi dove isolarsi da tanto dolore, dal senso di ingiustizia e dall’inevitabile. Non sapemmo più nulla di lei, dove fosse, cosa facesse e con chi. Stava bene, male? Tutto era silenzio.

Fu solo nel 2013, dopo 6 lunghi anni che un giorno di aprile ricomparve per invitarci al suo matrimonio. Quelle parole, le sue, esplosero dentro di me, in quel preciso momento, compresi la potenza della speranza. nel momento in cui mi ero quasi arresa, la Speranza mi fu maestra, lei più di me seppe aspettare e avere fiducia. E, per me mamma, le parole migliori parlavano della possibilità di un futuro dove ci sarebbe stato spazio per un noi. MI è successo più volte di rinnegare la speranza, ero arrabbiata con lei, l’accusavo di avermi tradito.

Ogni attimo va vissuto.

Poi compresi.

Come i genitori che sanno di dover attendere il momento in cui il figlio maturi così da comprendere i loro messaggi, anche la speranza, paziente, aspettava il momento in cui sarei stata pronta a capire.

Ogni giorno si impara qualcosa.

Ci sono cose che non concedono tregue fino a quando  non siamo disposti a capire.

Nonostante tutte le resistenze, le ribellioni ho compreso  che la Speranza che non mi avrebbe concesso la possibilità di sottrarmi alla sua forza dirompente e impietosa; non mi avrebbe permesso di rinunciare.

Mi trascinò fuori dalla nicchia senza formulare accordi, senza trovare mediazioni.

 

IL cambiamento può tramutare un dolore in occasione.

La speranza è un atto di consapevolezza verso noi stessi e la vita, non si fa mettere all’angolo, pretende di essere ascoltata.

E’ la forza che sostenne la mia rabbia e la sofferenza .

Mi insegnò a superare i limiti dell’inevitabilità, le paure, le certezze.

In quella relazione dove ogni madre e padre si mette in gioco, con le parole cerca argomenti in comune per costruire ponti tra il sentirsi incompresi dei figli e la loro insicurezza.

Le parole danno enfasi all’amore sottinteso.

E’ attraverso di esse, che trasmettiamo le conoscenze che sono  utili nella vita.

Crescendo con i miei figli compresi che il terreno su cui poggiavano le parole e i gesti altri non era che la speranza.

Al di là di tutto ciò che siamo per loro, c’è una cosa che sta sempre accanto a ogni genitore, la speranza che i nostri figli siano felici, che avverino i loro sogni, che mai nulla di brutto gli possa succedere.

Questo sentimento crea la possibilità di dare forma a nuove idee, di costruire nuovi orizzonti di possibiltà, lei vuole che vinciamo. E come fa? Dandoci la determinazione, la lucida consapevolezza che a quell’obiettivo ci arriveremo, e lei cosa ci chiede in cambio? Di Crederci.

La Speranza desidera avere successo.

Sperare. intendo la speranza attiva, da non confondere col rimanere fermi nell’attesa che altri si muovano per noi, è la spinta propulsiva che ti porta fuori dal nichiismo perchè il  lavoro della speranza non è rinunciatario.

Di per sé la speranza desidera aver successo invece che fallire, è questa la sua fame primaria.

E’ il sentimento che contrasta la paura, non è né passivo  né, anzi meno che mai, bloccato nel nulla.

L’affetto dello sperare si espande, allarga gli uomini invece di restringerli, non si sazia mai di sapere che cosa internamente li fa tendere a uno scopo e che cosa all’esterno può essere loro alleato.

Il lavoro di questo affetto vuole uomini che si gettino attivamente nel nuovo che si va formando e cui essi stessi appartengono.

Oggi…

…costruisco il cammino con miei figli, dove le parole raccontano di nuove idee, nuovi orizzonti di possibiltà, Insieme.

 

Romana Prostamo

 

 

Evento_ArmonizzazioniSonore-4

Il Suono all’origine della Vita

Lunedì 19 Marzo nel cuore di Milano nello Spazio Nerudo:
Via Giuseppe Pecchio, 18 MIlano zona Piazzale Loreto
ore 21.00

Il Suono all’origine della Vita

Armonizzazione  con Campane Tibetane Tamburi Sciamanici e altri strumenti ancestrali che riproducono il suono dell’Universo ai primordi.

Un’armonizzazione sonora è un incontro di gruppo meditativo, guidato dal suono armonico delle Ciotole Tibetane,dai tamburi e da altri strumenti ancestrali oltre che dalla voce.
In questo incontro verrà offerto uno spazio di rigenerazione, in cui ci si rionnette con il nostro Sè profondo, avvolti prima di tutto dalla vibrazione del Suono.
Gli oli essenziali e altri stimoli sensoriali saranno il frame di corollario e amplificazione.
Con la primavera è come se i nostri sensi tornassero più ricettivi ed ogni nostra cellula lentamente si risvegliasse.
Tutta la natura sembra vibrare di nuova vita… allora immergiamoci in questa frequenza e ampliamo la nostra coscienza.
Il viaggio sonoro, non a caso alla vigilia dell’Equinozio di Primavera,
ci guiderà così in questa dimensione di passaggio, piena di armonia e piacevolezza.

Cosa occorre: vestiti comodi, materassino e coperta.
Costo: 15 Euro
Conducono: Arianna, Christiane, Ilenia, Lina.
Per info e prenotazioni: Tel 333.7642474; segreteria@nerudo.eu

kinesi2---Milano-2018

CORSO DI KINESIOLOGIA BIOINTEGRATA

Spazio Nerudo presenta il corso di Kinesiologia Biointegrata che si svolgerà presso la sede  di Milano, Via Giuseppe Pecchio, 18 a partire da aprile 2018.

Per informazioni e iscrizioni tefonare al   333.7642474   oppure scrivere a segreteria@nerudo.eu

La kinesiologia applicata rappresenta, nell’ambito della Medicina Biointegrata, la chiave di lettura di molte situazioni, il mezzo che permette di giungere agevolmente alla definizione di una diagnosi e della relativa terapia. Essa permette di individuare diagnosi che diversamente sarebbe molto complicato stabilire. La kinesiologia è dunque un mezzo insostituibile e fondamentale per l’attuazione della Medicina Biointegrata.

Docenti:

Dott. Franco MASTRODONATO: Medico chirurgo; presidente SIMeB, Società Italiana di Medicina Biointegrata, docente IMeB Istituto di Medicina Biointegrata.

Dott. Giacomo P AGLI ARO: Biologo Nutrizionista, specialista in Scienza dell’Alimentazione, docente di “Nutrizione clinica” presso l’Università degli Studi di Camerino. Docente IMeB.

1° incontro 14 e 15 aprile 2018: Fondamenti della Kinesiologia Biointegrata I

2° incontro 28 e 29 aprile 2018: Fondamenti di Kinesiologia Biointegrata II

3° incontro 12 e 13 maggio 2018: La Kinesiologia in ambito biochimico-funzionale I

4° incontro 26 e 27 maggio 2018: La diagnosi in Kinesiologia Biointegrata e

                                                                            in ambito psicologico-mentale.

5° incontro 16 e 17 giugno: La Kinesiologia   Biointegrata in ambito strutturale

6°   incontro da giovedi 12 a sabato 14 luglio saremo ospiti della sede della Domus Medica a Bagnoli del Trigno (Isernia).

Note : l’iscrizione deve pervenire entro il 30 marzo 2018

Quota d’iscrizione

  • Il costo, comprensivo di materiale didattico, è di € 750,00.
    Una quota di € 250,00 va versata al momento dell’iscrizione: 10 giorni prima della data dell’evento, € 250,00 al primo weekend ed € 250,00 al quarto weekend.
  •   Modalità di pagamento
    Il pagamento va effettuato tramite bonifico su c.c. bancariointestato a: DOMUS SERVICE S.r.l.IBAN: IT 94 F 08968 78080 000140121157Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina Filiale di Bagnoli del Trigno (IS).Didattica:
  • Monte ore: Il Corso dura sei weekend per un totale di 72 ore.
  • Date: 14-15 aprile 2018, 28-29 aprile, 12-13 maggio, 26-27maggio, 16-17 giugno, 12-13-14 luglio.
  • Orari delle lezioni I-II-III-IV-V INCONTRO: Sabato: Ore: 9.00/13.00 – 14.30/18.30Domenica: Ore: 9.00/13.00Orari delle lezioni VI INCONTRO:Giovedì: Ore: 15.00/19.00
    Venerdì: Ore: 9.00/13.00 – 14.30/18.30
    Sabato:Ore: 9.00/13.00 (visita stabilimento Officine Naturali)www.domusareabagnoli.itIl Corso, per ogni lezione, troverà svolgimento teorico – pratico. Ai partecipanti verrà rilasciato l’attestato di partecipazione.

 

277cf586393f2b950855cdb2801cc4b0

L’Ayurveda nella preparazione allo sport e al trattamento delle lesioni sportive.

Movimento e sport.

Per chi vuole praticare sport  è molto importante dedicare attenzione alla preparazione del corpo ad affrontare lo sforzo fisico in modo funzionale, diventa essenziale quando si ha in programma un’intensa attività che richiederà altrettanto allenamento psico-fisico

E’ bene non sottovalutare questo passaggio se non  ci si vuole trovare bloccati a letto con quello sgradevole dolore causato da un surplus di acido lattico, o con le articolazioni infiammate o peggio.

Allenamento e trattamenti mirati predispongono i muscoli al rilassamento, accentuano l’elasticità deii tendini, fanno si che le articolazioni  siano maggiormente lubrificate.

L’Ayurveda tonifica, rilassa e rende elastici i tessuti.

Allo Spazio Nerudo abbiamo elaborato un trattamento ayurvedico con basi scientifiche per aiutare gli sportivi e gli atleti a ottenere vigore  e tono., ad esempio Il Panchakarma e il Pathu Swedana,  che hanno azione disintossicante,  in cui vengono utilizzate erbe specifiche come le foglie di Aloe Barbadensis e l’estratto dai semi di Pomgamia Pinnata ed oli caldi medicinalia base di Moringa Oleifera e Asparagus Racemosus.

Una di queste pratiche è l’uso del Tandulodaka, l’acqua in cui è stato lavato il riso per 4 volte e poi messo a bagno per 9 ore. In questo liquido ricco di sali minerali e amido immergiamo fasce di cotone che vengono sucessivamente applicate su parti specifiche del corpo . A quest’acqua vengono tradizionalmente attribuite particolari proprietà antifiammatorie e lenitive, il Muriabyangam, per lavorare sulle articolazioni  e il sistema muscolo-tendineo che aiuta a sbloccare le contrazioni e le tensioni.

Medicina antica, tecnologia moderna al servizio delle attività sportive.

Negli anni che ho passato in India a lavorare nell’ospedale di Leh ho avuto l’opportunità di collaborare con medici ayurvedici del luogo, e con i medici amci della tradizione tibetana.   l’ulteriore opportunità di partecipare al programma dell’Università di Nuova Delhi riguardo all’approccio ayurvedico alla riabilitazione neuromotoria mi ha insegnato molto sulla ricchezza  terapeutica della medicina indiana.

Grazie a queste collaborazoni ho lavorato   su un approccio integrato e innovativo per il trattamento delle lesioni.

 Le  tecniche moderne di diagnosi scientifica e gestione dei principi della medicina sportiva,  l’uso di fitoterapici ayurvedici di nuova generazione e trattamenti specifici risultano essere benefici sia nella prepazione atletiche sia nei casi di: lesioni come gomito del tennista, dolore al tallone (fascite plantare, sperone,  sindrome di haglung,  tendine d’Achille, tenosinovite, danno all’inguine, tendinite rotulea, tendinite sovraspinata.

Risultati.

Molte condizioni chirurgiche come la rottura del menisco, della cuffia dei rotatori, del legamento, la frattura del condiloide la  lussazione della rotula, della spalla, possono essere trattati efficacemente con le manipolazioni dell’Ayurveda, così come il dolore alla schiena, al collo a causa della malattia del disco intervertebrale,

Possono essere trattati e recuperati in buona parte  in un lasso di tempo più breve con il metodo integrato anche disagi fisici come il rigonfiamento del disco, il prolasso, la protrusione.

Per prenotare il tuo consulto telefonaci al 333.7642474, oppure scrivici a info@nerudo.eu

 

 

Vishudda

Protectio, campagna per la prevenzione naturale delle affezioni invernali.

                                 Cos’è Protectio?

Protectio è la campagna per la prevenzione e la risposta alle affezioni del periodo invernale promossa dai Naturopati e dagli Operatori di Medicina Tradizionale Cinese e Medicina Ayurvedica dello Spazio Nerudo.

Vishudda, Chakra della Gola è il “Nodo” da cui partono e a cui arrivano tutte le connesioni riguardanti gli organi deputati al: respiro,  voce, odorato, ascolto, uso della parola, e alla regolazione metabolica energetica del nostro organismo. La sua energia parte dal basso per alimentare polmoni, bronchi, trachea. Le nostre facoltà espressive, creative, comunicative sono concentrate in quel nodo di connesioni complesse.

All’arrivo della stagione fredda, la corretta funzionalità di questi organi viene minacciata. Perchè? Non è il freddo o l’umidità che ci fanno ammalare,  quanto, invece, l’inadeguatezza del nostro organismo a dare una risposta adeguata all’ambiente ostile .il risultato è di ottenere nessuna reale protezione e pagarne il prezzo durante tutto l’inverno.

Sapete che le cure e i vaccini possono rispondere a pochissime delle tipologie di batteri e virus che causano influenze e bronchiti, non si è in grado, ad oggi, di avere una vera e propria barriera difensiva contro più di 23 tipi di ceppi influenzali? E le controindicazioni? Spesso peggiori di ciò che dovrebbero migliorare.

Diciamolo a nessuno piace stare male, neanchè per qualche giorno a casa al caldo.  Abbiamo un organismo estremamente intelligente aiutiamolo a guarirci. Come? Veniteci a trovare e vi daremo la risposta.

Perchè unici noi, unico il percorso di prevenzione e di cura.

 

 

 

Dipinto a cura di: Tiny Campbell-Allen