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ACINETOPSIA

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Quando c’è l’imperfezione nella perfetta macchina funzionante che è il corpo umano, qualcosa comincia ad incepparsi; può essere qualcosa di lieve che può passare quasi  inavvertita,  fino a qualcosa che causa delle vere e proprie disabilità. Nel nostro vivere diamo per scontate molte cose perché siamo abituati al loro perfetto funzionamento. Non prendiamo in considerazione che tutto può cambiare,  una frazione di secondo, all’improvviso, la vita che avevamo prima non esiste più e ci ritroviamo a fare i conti con l’imprevisto e l’inevitabile. Questo di cui vi parlerò è uno di quei casi. L’area Medio-Temporale (MT) è localizzata all’interno del nostro cervello in una  frazione del lobo temporale, pur piccola è una zona molto importante per la coscienza in quanto permette la percezione  dei movimenti  di tutti gli oggetti animati e non. Per la teoria dei Nodi essenziali il danno a specifici punti del cervello causa nell’individuo diverse incapacità di sperimentare un aspetto essenziale del proprio ambiente senza per questo perdere la capacità generale. Un esempio è l’Acinetopsia, o cecità al movimento, è una patologia rara e irreversibile associata alla percezione, conseguente alla distruzione dell’area MT. Questo disturbo non va ad intaccare la capacità visiva, gli oggetti immobilivengono, infatti, riconosciuti con facilità, questo non accade, però, quando gli stessi oggetti sono in movimento. Ad esempio, se una persona affetta da Acinetopsia entra in un bar per prendere un caffè, riconoscerà la tazzina sul bancone ma non lo zucchero che cade nel caffè, allo stesso modo non riconoscerà persone e mezzi di trasporto che si muovono per le strade. Ogni oggetto in movimento sarà percepito con l’effetto di un’immagine “congelata”.  immaginate di guardare il mondo come se foste in una discoteca dove l’unica fonte di illuminazione sono le lampade stroboscopiche, quale sarà la vostra percezione dell’ambiente circostante? Un insieme di fotogrammi, ovvero di immagini immobili delle persone che vi circondano. I danni neurologici della zona Medio-Temporale del cervello può essere dovuta ad ictus, a un attacco di cuore, ad un intervento di chirurgia cranica, nel caso in cui il danno fosse conseguente all’assunzione di farmaci antidepressivi, il problema si risolverà alla cessazione del consumo del farmaco. Gli effetti dei danni neurologici causati dalla distruzione dell’area MT e delle zone limitrofe sono stati studiati cominciando ad osservare il caso di una paziente neurologica (L.M.) che aveva avuto un ictus che le danneggiò proprio l’area MT. Il caso riportato qui è stato seguito da Semir Zeki Professore di Neurobiologia alla College University di Londra e fondatore dell’Istituto di Neuroestetica a Berkeley in California, Riporto il referto originale, così da potersi rendere  conto con più chiarezza del correlato clinico: L.M.  aveva difficoltà, per esempio, a versare le bevande in una tazza o in un bicchiere perché il liquido appariva come materia immobile e compatta, come un ghiacciolo. Inoltre, la paziente a causa dell’incapacità a percepire il movimento nella tazza non smetteva di versare il liquido al momento giusto con conseguente fuoriuscita del liquido. (fonte: A. De Giorgio)

 

La paziente lamentava poi problemi a seguire un dialogo, incapace com’era di vedere i movimenti della faccia e, in particolare, della bocca dell’interlocutore. In una stanza dove più di due persone camminavano, la paziente si sentiva insicura e a disagio, e in genere usciva immediatamente di stanza perché “le persone si trovavano all’improvviso qui oppure là, ma io non le avevo viste muoversi”. La paziente incontrava lo stesso problema, ma con un grado ancora più marcato , nelle strade o nei luoghi affollati, che pertanto evitava il più possibile. Non riusciva ad attraversare la strada per l’incapacità di valutare la velocità di un auto, che pure identificava senza problemi. “Quando guardo la prima volta la macchina, sembra distante. Ma quando decido di attraversare la strada me la ritrovo tutta a un tratto vicina”. La paziente ha gradualmente imparato a stimare la distanza di veicoli in movimento dal rumore che si fa via via più forte. “ Il deficit di riconoscimento del movimento lascia intatte le capacità  percettive del colore e della forma e l’acuità spaziale tanto che  L.M. riconosceva, senza difficoltà le luci intermittenti. Il nome  della patologia, Acinetopsia, fu coniato proprio dallo studioso delle correlazioni mentali soggettive Samir Zeki.

Questo è uno dei numerosissimi disturbi debilitanti la nostra quotidianità, è proprio prendendo coscienza di ciò che ogni giorno dovremmo cominciare una nuova giornata con un senso di gratitudine e gioia anche nei momenti difficili.

 

 

 

Per chi fosse interessato ad approfondire il lavoro di S.Zeki

 

Profilo: http://www.ucl.ac.uk/cdb/research/zeki

 

WIKIPEDIA: http://it.wikipedia.org/wiki/Semir_Zeki

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